Comitato Dirigenti Penitenziari

venerdì 28 novembre 2008

Mobilità Dirigenza Penitenziaria - Incontro al DAP

Si è svolto, ieri, al D.A.P. un incontro tra le OO.SS. ed una delegazione del DAP ( Di Somma,De Pascalis). Per la UIL PA Penitenziari presenti il Segretario Generale Sarno e una delegazione del CODIPE (Angela Greco e Patrizia Andreozzi).
All’ordine del giorno: le procedure di mobilità ordinaria dei dirigenti penitenziari.
L’Amministrazione ha manifestato l’opportunità di una verifica congiunta con le OO.SS dei due interpelli indetti e delle relative assegnazioni, prima di proseguire con la seconda fase, sulla base di un nuovo panorama di incarichi scoperti.
In premessa, il Vice Capo del DAP relativamente all’emendamento che prevede un aumento di fondi per far fronte all’attuazione del contratto ha notiziato che era in attesa di ricevere una risposta ufficiale dal Sottosegretario Caliendo, che si sta occupando della vicenda.
La UIL con Sarno, Greco e Andreozzi ha avuto parole di apprezzamento verso
l’Amministrazione per la disponibilità mostrata ad avviare e proseguire il confronto. Ciò non ha impedito, comunque, che si evidenziassero alcune criticità derivanti da un non pieno rispetto all’accordo siglato tra l’Amministrazione e le OO.SS. il 9 aprile scorso. Anche le numerose doglianze raccolte e i ricorsi presentati sono state debitamente oggetto di illustrazione .
Nel merito è stato evidenziato come l’azione amministrativa, sino ad oggi, in tema di mobilità dei dirigenti penitenziari ha destato più di una perplessità.
In chiave tecnica la delegazione UIL ha osservato che :

1)- SUI CRITERI GUIDA :

a) E’ stato osservato che pur avendo esperito interpelli finalizzati all’acquisizione della disponibilità a coprire provvisoriamente gli incarichi all’epoca vacanti (ovvero quelle sedi dirigenziali che alla data del 27.09.2007 non risultavano coperte in maniera stabile e continuativa) solo alcune delle sedi sono state poste effettivamente ad interpello;

b) Nonostante che il 9 aprile u.s. l’Amministrazione avesse siglato con le OO.SS. un accordo in merito ai criteri guida da applicare nelle procedure,. il 16 Luglio faceva pervenire una comunicazione con la quale si informava dell’avvenuto termine della fase valutativa delle istanze inviando in allegato anche i parametri numerici di selezione ( non preventivamente concordati con le OO.SS) delle istanze di partecipazione all’interpello di mobilità, unitamente alle relative graduatorie suddivise per sede di servizio.

c) Proprio i parametri numerici sono stato oggetto di approfondita valutazione critica . Infatti è stato fatto osservare come essi si basino su coefficienti aritmetici non solo collegati alla attività di “direzioni pregresse”, ma anche a parametri temporali circoscritti . Tant’è che il primo criterio ( al quale è stata attribuita valenza prioritaria ,addirittura esclusiva), rubricato come “valorizzazione dell’esperienza di servizio” maturata negli incarichi precedenti con riferimento ai livelli di complessità dei posti di funzione individuati dal D.M. 27 settembre 2007”, è incomprensibilmente circoscritto ai soli incarichi assunti “…a far data dalla nomina a dirigente per il tempo trascorso da quest’ultima..”. Ciò ha determinato una ingiustificata restrizione del novero delle funzioni precedentemente svolte dai funzionari e suscettibili di apprezzamento, introducendo una discriminazione temporale penalizzante per i canditati che,
hanno conseguito l’inquadramento nel ruolo dirigenziale a decorrere dall’anno 2006.
ULTIM’ORA del 27 novembre 2008;

d) Anche il secondo criterio “ curriculum lavorativo” ha registrato da parte della UIL puntualizzazioni di merito. La valutazione di tale documento, infatti, costituisce fondamentale indice rivelatore dell’esperienza di servizio maturata dal singolo ed averla subordinata alla sola ipotesi di parità di punteggio (quando ciò si verifichi tra due o più aspiranti in seguito all’applicazione del primo dei criteri) determina una valenza del curriculum del tutto marginale e secondaria. Tale previsione, tra l’altro, è in contrasto sia alla normativa di riferimento (art.
10, comma 3, D.L.vo n. 63/2006), e a quanto concordato con le OO.SS., laddove di fa cenno alla “valorizzazione del curriculum professionale” tout court.

e) Sui parametri valutativi relativi alle vicedirezioni di istituti penitenziari (v. sub criterio n. 2). è stato eccepito che se pure appare giustificabile (ai fini della graduazione del punteggio)distinguere tra le vicedirezioni in relazione a connotati che trovano espressa corrispondenza nella classificazione introdotta con il D.M. 26 settembre 2007 (ovvero maggiore o minore “complessità” dell’istituto penitenziario) , la stessa logica non è in grado di sorreggere l’attribuzione di punteggi differenti in relazione allo svolgimento delle funzioni di
“…responsabilità di settore e/o sezioni Prap o Dap…” . Uffici, questi ultimi, rispetto ai quali non risulta l’esistenza di alcun provvedimento classificatorio della rispettiva rilevanza.

f) L’applicazione dei suddetti parametri numerici di selezione (non contrattati con le OO.SS.), quindi, ha comportato che molti dirigenti ( anche in presenza di un buon curriculum) non si sono potuti utilmente collocare per le sedi prescelte, vedendosi scavalcati da dirigenti con minor esperienza professionale. A ciò si aggiunga che tale iter procedurale ha inciso negativamente sulla possibilità degli aspiranti di “calibrare” le proprie opzioni in funzione della conoscenza di ciò che sarebbe stato oggetto di valutazione. Non a caso numerosi dirigenti hanno presentato osservazioni, lamentandosi dei parametri utilizzati.

g) Pur avendo la D.G.P.F. informato le OO.SS. della costituzione di una apposita
Commissione per la valutazione delle , nulla è stato riferito circa la composizione della stessa e i criteri di rivalutazione adottati in sede di revisione . E’ stato debitamente segnalato e sottolineato come la predetta Commissione abbia proceduto a diverse revisioni tanto da determinare, con meccanismi assolutamente non trasparenti, stravolgimenti rispetto alle prime graduatorie.

2) SULLE SEDI DIRIGENZIALI POSTE AD INTERPELLO.

a) La delegazione UIL PA Penitenziari ha evidenziato come non siano stati posti ad interpello tutti gli incarichi di funzione individuati con D.M. 27.09.07 che – sulla base della condivisa interpretazione – risultavano scoperti a quella stessa data. Specificatamente è stato fatto osservare come per l’individuazione delle sedi (nel susseguirsi dei due interpelli) e per la relativa assegnazione si sia proceduto in maniera disarmonica. In particolare :
- sedi per le quali alcuni dirigenti si sono utilmente posizionati (a seguito di interpello) sono state assegnate a dirigenti che non avevano partecipato all’interpello (es. C.C. di Frosinone);
- sedi che pur poste ad interpello sono state assegnate autonomamente ,ancor prima della conclusione della procedura di mobilità (es. C.C. Vicenza, C.C. Pesaro e Direttore aggiunto al PRAP di Bologna );
- alcune sedi sono state assegnate al di fuori delle stesse procedure di mobilità (v. C.C Perugia).

b) Nella nota di convocazione del 12 Novembre u.s. è stato allegato l’elenco delle sedi che risultano ancora vacanti e che prossimamente saranno poste ad interpello. In tale elenco compaiono, probabilmente per errore materiale, sedi che non sono state poste ad interpello precedentemente (es. Direttore aggiunto per l’Organizzazione e Direttore titolare per il Personale al PRAP Campania ) per non citare qualche O.P.G. . Analogamente è stato fatto rilevare che non compaiono nell’elenco alcune sedi del Triveneto non ancora assegnate ( PRAP, C.C. Venezia, C.R. Padova, C.C. Verona). Stessa situazione per il Lazio per il quale la UIL ha chiesto di conoscere se i posti di funzione per le strutture penitenziarie previsti dal D.M alla data del 27.09.08, risultassero già tutti occupati in maniera stabile e continuativa, atteso l’ esiguità numerica degli incarichi dirigenziali posti
ad interpello. A tal proposito ( come si può evincere dal verbale del 9 aprile la UIL aveva esplicitamente richiesto che venissero messi ad interpello i posti di funzione liberi anche presso il DAP e il PRAP;

c) La UIL ha anche sottolineato la necessità che l’attribuzione degli incarichi avvenga contemporaneamente onde evitare, sul piano giuridico, le conseguenze che una
procedura differenziata potrebbe comportare. Ovvero il rischio che assegnazioni anticipate rispetto da altre (ancorché definite provvisorie) possano contribuire alla creazione e consolidamento di titoli giuridici poi spendibili , nell’ambito delle successive procedure di mobilità ed avanzamento di carriera, solo da alcuni e non da altri.

Al termine degli interventi delle delegazioni sindacali il Dott. Di Somma ha evidenziato la complessità e la delicatezza della materia, ammettendo l’esistenza di taluni problemi. Ha, comunque, sottolineato come l’Amministrazione sia animata dall’intenzione di superarli e risolverli unitamente alle OO.SS. a cui ha precisato che “ farò tesoro dei suggerimenti … e fermo restando l’accordo già siglato, onde evitare una disparità di trattamento, si potrebbero definire meglio i criteri adottati nella valutazione… Solo con uno spirito di collaborazione e il comune accordo si possono fronteggiare le situazioni difficili e critiche, in una situazione in cui si va a tentoni… Ecco la disponibilità all’incontro. La seconda fase della mobilità potrebbe funzionare meglio… siamo qua non per dire che non ci sono stati errori, ma per discutere di ciò che fino ad ora è stato fatto…”.
Il Dott. De Pascalis dal canto suo ha sottolineato “ la complessità normativa che viviamo dal 2000, che non rende il lavoro facile, … non essendoci state leggi di raccordo dopo la Meduri … e il D.M. non ha risolto i problemi… Individuare i posti di funzione già ricoperti alla data del 27.09.2007, ha l’obiettivo di avere ciò che chiede la U.I.L., e cioè un dirigente per ogni Istituto. Nel merito dell’incontro il D.G. ha riferito che “la situazione si sta affrontando con prudenza… l’Amministrazione poteva anche non utilizzare i criteri e ricorrere al confronto …
è giusto dare precedenza ai dirigenti ante Meduri” .Sulle contestazioni e sulle osservazioni ha replicato che “… il valore degli interpelli non è quello di concorso, vi è anche la discrezionalità dell’Amministrazione. Questo è il motivo del congelamento di alcune sedi …. un dirigente di un istituto di primo livello non può andare a fare l’aggiunto ad un ufficio PRAP.
Sulle garanzie richieste “… le procedure di mobilità devono avere una continuità. La
mobilità gradita deve andare avanti, per poi verificare quali sedi sono rimaste libere. Con tale spirito è stata nominata una seconda Commissione, con componenti diversi dalla prima…”.
Eugenio Sarno, in conclusione dell’incontro ha auspicato che per il futuro occorra agire “comprendendosi meglio perché rispetto all’accordo menzionato e ai criteri in esso contenuti, fatta salva la buona fede, c’è stata un’interpretazione difforme tra la parte pubblica e le OO.SS. Noi sosterremo con piena convinzione quella che il Dr. De Pascalis aggettiva come mobilità gradita, perché il nostro obiettivo è ben dichiarato. Ciò però non dovrà più determinare provvedimenti ingiustificatamente penalizzanti o altri immotivatamente gratificanti.”.

mercoledì 5 novembre 2008

Dirigenza Penitenziaria - Incontro con il Ministro

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